Dott.ssa Mariarosa Romeo

Addominoplastica

"Scolpisci il tuo corpo"

I candidati ideali per questo intervento sono uomini e donne che hanno subito un significativo calo ponderale o che presentano alterazioni dell’elasticità della pelle, come ad esempio le donne che, dopo la gravidanza, hanno un eccesso di tessuto addominale che compromette l’armonia del profilo. Questi pazienti spesso hanno anche un eccesso di cute e tessuto adiposo nella zona addominale, associato talvolta a modificazioni della fascia muscolare sottostante, come l’allargamento dei muscoli addominali (ventri muscolari), diastasi o ernia. In questi casi, l’intervento mira a rimuovere il tessuto adiposo e cutaneo in eccesso, correggere la diastasi con una plastica muscolare e ridurre l’ernia.

I pazienti sovrappeso o le donne che pianificano una gravidanza a breve termine non sono candidati ideali per questo tipo di intervento. È consigliabile che i pazienti sovrappeso seguano una dieta per raggiungere un indice di massa corporea (BMI) ottimale prima di considerare l’intervento chirurgico. Per le donne che desiderano una gravidanza, è preferibile posticipare l’intervento fino dopo il parto per preservare i risultati dell’intervento chirurgico.

​👩🏻‍⚕️​ Prima dell'intervento

Il colloquio preoperatorio con il paziente riveste grande importanza per comprendere le sue aspettative in relazione ai risultati effettivi dell’intervento. Durante questo colloquio, vengono discussi i principi della tecnica chirurgica proposta, con particolare attenzione alle possibili complicanze. Il paziente sarà invitato dallo specialista curante a sottoporsi a esami del sangue, procedure diagnostiche e valutazione anestesiologica, al fine di stabilire la sua idoneità all’intervento chirurgico e ridurre al minimo i rischi associati alla procedura.

È consigliabile, almeno una settimana prima dell’intervento, evitare l’assunzione di farmaci che possano influire sulla coagulazione del sangue, come l’aspirina e i F.A.N.S. (farmaci antinfiammatori non steroidei). Per i fumatori, è fortemente consigliata la sospensione o la riduzione significativa del fumo almeno 30 giorni prima dell’intervento, al fine di migliorare la circolazione e accelerare la guarigione delle ferite chirurgiche, riducendo il rischio di cicatrici anomale. È opportuno anche evitare attività sportiva intensa nei 5 giorni precedenti l’intervento per minimizzare lo stress fisico sull’organismo.

Durante la visita specialistica, ogni dettaglio sarà ulteriormente discusso con il paziente, fornendo informazioni dettagliate per garantire una comprensione chiara e completa del percorso chirurgico.

Anestesia

L’intervento chirurgico viene eseguito solo con anestesia generale, mentre per la mini-addominoplastica si può optare per un’anestesia locale con sedazione leggera.

Intervento

La durata dell’intervento chirurgico è di circa 3 ore, comprensive dei tempi anestesiologici. L’incisione chirurgica viene effettuata a pochi centimetri sopra il pube e, nei casi di addominoplastiche estese, si estende da una spina iliaca all’altra. Si solleva il tessuto sottocutaneo dalla fascia muscolare sottostante e, dopo aver disancorato l’ombelico, si raggiunge fino al piano costale, abbassando l’intero grembiule addominale e rimuovendo la parte in eccesso. Se necessario, si procederà alla riparazione della parete muscolare e/o al rimodellamento del punto vita.

L’ombelico viene riposizionato nella nuova sede e i lembi adipo-cutanei rimanenti vengono suturati. Può seguire un rimodellamento dei lembi tramite liposuzione. A fine intervento, vengono posizionati dei drenaggi in aspirazione, che vengono successivamente rimossi dopo circa 48 ore.

Nella mini-addominoplastica, l’eccesso di adipe e cute interessa solo la regione sottombelicale, per cui l’incisione iniziale è più corta e l’ombelico non viene trasposto.

La prima medicazione viene effettuata dal chirurgo dopo 48 ore e i punti di sutura, se esterni, verranno rimossi dopo 2-3 settimane circa.

Postoperatorio

Il paziente dovrà indossare una fascia addominale 24 ore al giorno per circa 30 giorni.

Il dolore è generalmente di modesta entità e può essere ben controllato con farmaci analgesici standard, sia in clinica che a casa (evitare l’aspirina, FANS e simili).

Dopo l’intervento, i pazienti dovrebbero rimanere a riposo per 24-48 ore e poi iniziare a camminare (piccole passeggiate). Camminare precocemente è utile anche per ridurre il rischio di trombosi venosa profonda. Nei primi giorni, la sensazione di tensione addominale potrebbe richiedere una postura inclinata in avanti, e attività come tossire, starnutire e altre che sollecitano i muscoli addominali potrebbero causare disagio e dolore modesto. È consigliabile evitare di dormire sulla pancia per almeno 2 settimane.

Il paziente dovrebbe principalmente riposarsi con attività domestiche leggere consentite nella prima settimana, gradualmente aumentare le attività quotidiane e sociali nella seconda e terza settimana.

Il ritorno alla normalità e al lavoro varia in base alla condizione fisica pre-operatoria, di solito avviene tra le 2 e le 4 settimane dopo l’intervento. È consigliabile una ripresa graduale dell’attività fisica a partire dalle 4 settimane successive all’intervento. Una dieta adeguata e l’esercizio fisico regolare sono importanti per mantenere a lungo i benefici dell’intervento.

Dopo l’intervento, è comune provare una sensibilità alterata nella parte inferiore dell’addome, che di solito è temporanea e scompare entro alcuni mesi.

Potrebbe esserci una lieve protuberanza o gonfiore immediatamente sopra e ai lati delle incisioni; generalmente questo è temporaneo e tende a scomparire nel giro di alcuni mesi, man mano che le cicatrici si ammorbidiscono e i tessuti si stabilizzano.

È importante tenere presente che, anche se si può notare un buon risultato già dopo la rimozione dei punti, il risultato finale dell’intervento non può essere valutato fino a quando tutto l’edema non sarà scomparso e l’area trattata non si sarà completamente ripresa, il che di solito avviene entro 3-5 mesi dall’intervento.

⚠️​ Complicanze

Le complicanze dell’addominoplastica sono rare ma possibili, e includono: necrosi parziale o totale dell’ombelico, ematoma, sanguinamento prolungato, sieroma, infezione, necrosi tissutale con perdita di tessuto, e cicatrici insoddisfacenti. In caso di sanguinamento eccessivo durante o dopo l’intervento, potrebbe essere necessario riaprire la ferita per rimuovere il sangue accumulato e fermare il sanguinamento.

Il sieroma è un accumulo significativo di siero (liquido) sotto la ferita, che potrebbe richiedere aspirazioni ripetute con siringa e medicazioni compressive, soprattutto dopo un’ampia rimozione di tessuto adipo-cutaneo che può temporaneamente interrompere il normale drenaggio linfatico.

Le infezioni sono generalmente rare e possono essere trattate efficacemente con antibiotici. La perdita o necrosi dei tessuti (pelle e sottocute) è estremamente rara; se dovesse verificarsi, può essere gestita con medicazioni frequenti o un ulteriore intervento ricostruttivo che di solito fornisce risultati soddisfacenti.

Per quanto riguarda le cicatrici, di solito diventano poco visibili dopo alcuni mesi; occasionalmente potrebbe essere necessaria una revisione chirurgica (ritocco) a distanza. In rari casi, le cicatrici possono rimanere arrossate e rilevate, il che sottolinea l’importanza dei controlli post-operatori a lungo termine per monitorare l’evoluzione cicatriziale e intervenire tempestivamente con i trattamenti appropriati.

In sintesi, le complicanze dell’addominoplastica, sebbene rare, sono gestibili nella grande maggioranza dei casi con un trattamento adeguato che di solito non compromette il risultato finale. È essenziale affidarsi a un chirurgo esperto con credenziali verificate per minimizzare il rischio e ottenere risultati ottimali.