Questa metodica, originata nella medicina termale francese negli anni ’30, consiste nell’iniezione sottocutanea di anidride carbonica medica.
L’obiettivo è aumentare il flusso sanguigno e linfatico, favorendo la cessione di ossigeno. La vasodilatazione risultante stimola la fibroplasia tissutale, promuovendo la biostimolazione dermica contro il cronoe foto-invecchiamento.
Inoltre, l’effetto lipoclasico della CO2 riduce gli accumuli di tessuto adiposo localizzati in zone come addome, cosce, glutei e fianchi.
Il ripristino del flusso sanguigno e linfatico contribuisce al compattamento delle fibre collageniche, riducendo l’aspetto della pelle a “buccia d’arancia”.
L’aumentata ossigenazione dei tessuti favorisce il riallineamento delle fibre elastiche, promuovendo il ripristino dell’equilibrio cellulare e migliorando la condizione di smagliature recenti o meno recenti.
Il medico utilizza aghi sottilissimi per effettuare microiniezioni di CO2 medica nel derma e nel sottocute, in base alla zona da trattare.
Il trattamento non richiede anestesia locale, poiché si avverte solo un leggero fastidio. Le sedute sono settimanali, per un totale di 8-10 sedute, ciascuna della durata di circa 30 minuti.
In aggiunta alla carbossiterapia, è possibile associare iniezioni di biorivitalizzanti contenenti vitamine e acido ialuronico. Questi, agendo su un tessuto già ricompattato dalla carbossiterapia, possono migliorare ulteriormente i risultati ottenuti.
L’infusione di CO2 nel cuoio capelluto stimola il microcircolo sanguigno, aumentando l’ossigenazione dei bulbi piliferi e attivando il metabolismo locale per contrastare l’ipossia dei capelli.
L’uso combinato di Carbossiterapia e PRP per i capelli è attualmente considerato il trattamento non chirurgico più efficace per affrontare il diradamento dei capelli sia negli uomini che nelle donne. Questo approccio porta a un miglioramento generale della densità dei capelli e a un ispessimento del fusto pilifero, rendendolo più robusto e vigoroso. Inoltre, si osserva un significativo miglioramento della secrezione sebacea e il ripristino dell’equilibrio del pH cutaneo.
La Carbossiterapia è controindicata nelle seguenti condizioni:
In queste situazioni potrebbero verificarsi fenomeni di acidosi e chetoacidosi.
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