Di solito, l’intervento di mastopessi viene eseguito sotto anestesia generale. Solo in casi particolarmente selezionati, come nelle pessi cutanee con cicatrice periareolare, è possibile utilizzare un’anestesia locale accompagnata da sedazione (con respirazione spontanea).
A seconda della dimensione del seno e del grado di ptosi, le incisioni possono essere di tipo periareolare semplice o possono includere una cicatrice verticale (che collega il polo inferiore dell’areola al solco sottomammario) e orizzontale (lungo il solco mammario), formando così una classica forma a T invertita proporzionale alla taglia del seno.
Il tessuto adipo-ghiandolare viene quindi riposizionato utilizzando le varie tecniche descritte in letteratura, il complesso areola-capezzolo viene sollevato in proporzione alla ptosi, e il tessuto cutaneo in eccesso viene rimosso per migliorare la texture cutanea, riducendo le smagliature se presenti.
Nei casi di significativo svuotamento ghiandolare, è consigliabile l’inserimento di una protesi sottomuscolare per ottenere il miglior risultato estetico con la mastopessi. Vengono anche posizionati drenaggi per consentire il normale drenaggio dei fluidi siero-emorragici accumulatisi durante l’intervento chirurgico, che vengono poi rimossi dopo 2-3 giorni. La durata dell’intervento varia solitamente da 2 a 3 ore a seconda della gravità del caso clinico.
La medicazione prevede l’uso di un reggiseno apposito da indossare continuativamente per le prime 4 settimane.
Il dolore postoperatorio è gestito efficacemente con terapia antalgica e tende a diminuire parallelamente al ridursi dell’edema tissutale, il quale solitamente scompare entro 4-6 settimane. I drenaggi sono solitamente rimossi entro il secondo o terzo giorno dopo l’intervento, mentre i punti di sutura, se presenti, vengono tolti tra il settimo e il dodicesimo giorno.
È normale sperimentare una diminuzione della sensibilità nel complesso areola-capezzolo, fenomeno che tende a risolversi spontaneamente entro alcuni mesi. Il risultato estetico definitivo si stabilizza entro 4-6 mesi, durante i quali il seno continua a subire lievi modificazioni nella forma.
È fondamentale che qualsiasi complicanza, sia essa minore o maggiore, venga trattata con competenza e professionalità dal chirurgo, il quale affronterà ogni inconveniente secondo le migliori pratiche mediche.
Durante la visita specialistica, ogni aspetto sarà discusso dettagliatamente con il paziente, fornendo tutte le informazioni necessarie.
Le normali attività quotidiane possono essere riprese di solito dopo 3-4 giorni, mentre l’attività sportiva può essere gradualmente reintrodotta a partire dalle 4 settimane successive all’intervento.
In caso di gravidanza successiva, non vi sono impedimenti all’allattamento poiché nessuna tecnica chirurgica prevede l’interruzione dei dotti ghiandolari o la perdita della funzionalità mammaria.
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